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Cosa sono le lingue rare: i requisiti che devono avere interpreti e traduttori

In un contesto sempre più globalizzato, non sono soltanto le lingue come inglese, spagnolo, tedesco e francese a risultare determinanti in tutti quegli ambiti – professionali, politici e culturali – dove una comunicazione impeccabile appare imprescindibile.

Si rivela spesso essenziale la conoscenza delle cosiddette lingue rare: idiomi meno diffusi e conosciuti, utilizzati da un numero più limitato di persone, ma non per questo secondari.

In AMI sono diversi i casi in cui all’interno del servizio di interpretariato o traduzione viene richiesta la competenza di un professionista specializzato in una lingua rara.

Un’esigenza a cui siamo in grado di rispondere in maniera efficace grazie a una rete di contatti qualificati e a un’organizzazione ottimale anche dal punto di vista tecnico: un fattore centrale e che necessita di particolare attenzione, soprattutto se gli interpreti operano da remoto.

Cosa si intende per lingue rare?

L’espressione “lingue rare” non ha una definizione univoca.

Nell’approccio culturale occidentale si fa di solito riferimento a un idioma che risulta inusuale. Nell’Unione Europea, sono considerate lingue rare ad esempio il maltese, il turco oppure il moldavo, nonché gli idiomi che vantano un numero maggiore di interlocutori (ma reputati “differenti” e lontani nella concezione) come il giapponese oppure l’arabo.

Non si tratta, dunque, necessariamente di lingue in via di estinzione: possono essere lingue minoritarie, idiomi regionali, lingue parlate da comunità diasporiche o da popolazioni indigene.

C’è poi anche un altro approccio, secondo il quale una lingua sarebbe rara in virtù della richiesta presente all’interno di quel complesso mondo che è l’economia; era così per il cinese fino a pochi anni orsono, che pure è la lingua più parlata su scala mondiale.

L’approccio più corretto è il primo, onde per cui il cinese o il russo non hanno le caratteristiche tout court per essere annoverati tra le lingue rare; l’ucraino sì.

Interpreti e traduttori per le lingue rare: i campi in cui sono più richiesti

I contesti in cui la presenza di un interprete o traduttore specializzato in una lingua rara si rivela essenziale sono molteplici. Ecco una panoramica di quelli principali:

  • settore medico e ospedaliero, dove una comunicazione precisa è indispensabile per evitare errori nel trattamento dei pazienti e un trasferimento preciso delle conoscenze, cosa che avviene in particolare all’interno delle pubblicazioni in ambito congressuale;
  • settore giudiziario e legale, in cui si rivela imprescindibile la massima fedeltà nei passaggi linguistici, soprattutto quando si tratta di testimonianze, interrogatori o atti processuali. L’interpretariato legale rappresenta del resto di uno dei rami più complessi e delicati, non diversamente da quello medicale;
  • mediazione culturale nei servizi della PA e in ambito no profit, come centri d’accoglienza, scuole e sportelli sociali. Qui l’interprete funge da vero e proprio ponte tra la persona e le istituzioni;
  • contesti aziendali e fieristici, in cui la conoscenza di lingue rare apre nuove opportunità commerciali, soprattutto nei mercati emergenti e nelle nicchie settoriali;
  • editoria e comunicazione audiovisiva, specialmente in progetti che promuovono la valorizzazione delle culture minoritarie.
  • In tutti questi ambiti, la presenza di interpreti e traduttori qualificati è una condizione essenziale per garantire l’efficacia, la precisione e la correttezza della comunicazione, nonché la sua stessa pertinenza.

I requisiti per lavorare con le lingue rare

Un interprete specializzato in lingue rare deve avere una solida formazione dal punto di vista linguistico e padroneggiare più idiomi, così da poter intervenire in situazioni dove si rivela necessario il retour o il relais, cosa che avviene piuttosto frequentemente.

Oltre a intendere ottimamente la terminologia, deve conoscere “dal di dentro” il Paese in cui si parla quel determinato idioma, avendo dunque maturato una spiccata sensibilità culturale e persino antropologica, con una conoscenza dunque degli elementi di comunicazione non verbale.

Infine è importante che sia pratico delle principali tecnologie utilizzate nell’interpretariato (specialmente se il servizio viene offerto da remoto) e/o nella traduzione: un aspetto altrettanto cruciale rispetto a quelli elencati poc’anzi.

Perché scegliere AMI

AMI è un’associazione di interpreti e traduttori con sede a Milano, ma con una rete di contatti attiva nel panorama nazionale e internazionale, in grado dunque di intervenire anche qualora fosse richiesta la professionalità di figure specializzate in lingue rare.

È infatti qualificata nella creazione di équipe di alto profilo in relazione al singolo evento e alle sfide che interessano lo specifico settore, riuscendo a rispondere a richieste complesse.

Qualcosa che si verifica sempre più spesso in un contesto come quello odierno, dove garantire una comunicazione ottimale in termini di comprensione e accessibilità conta moltissimo.

Desideri ricevere maggiori informazioni sui servizi di AMI per gli interpreti e traduttori in lingue rare e creare un’équipe su misura per il tuo progetto? Contattaci al numero 02 86 45 04 62 o alla mail ami@milanointerpreti.net

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