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Interpretariato legale: come avviene la traduzione in ambito legale
L’interpretariato legale ha come settore di riferimento il sistema legale e più in generale la giustizia, dove rende possibile o semplifica la comunicazione tra persone che non parlano la medesima lingua.
All’interprete legale sono richieste, oltre alla padronanza delle lingue in oggetto, competenze linguistiche aggiuntive e relative al contesto di riferimento: dovrà avere dimestichezza con i termini, le normative, il linguaggio tipico di un ramo legale specifico di un certo Paese, così da riprodurne con esattezza le espressioni e le sottigliezze.
Nel mondo esistono diversi sistemi legali, i quali vengono suddivisi secondo due categorie principali. La prima è la Civil Law si caratterizza per una derivazione diretta dal diritto romano e si basa sull’attuazione di leggi e codici: è in uso in Stati come Italia, Francia e Germania per un totale di 150 circa.
Il secondo sistema è noto come Common Law e ha come fondamento il diritto giurisprudenziale: è tipico dei Paesi anglosassoni ed è attuato in un totale di circa 80 Paesi.
Questi sistemi legali non sono tra loro sovrapponibili, così come tutto quanto ruota loro intorno. Chi traduce in ambito legale dovrà perciò conoscere sia il sistema giuridico in vigore presso gli Stati coinvolti, sia le differenze e le specificità che intercorrono di volta in volta.
I settori e i servizi dell’interpretariato legale
Quali sono gli ambiti in cui possono rivelarsi necessari i servizi di interpretariato legale? Si tratta principalmente di tribunali, arbitrati, studi legali e notarili, istituzioni giuridiche e uffici governativi, situati in Italia e fuori dai suoi confini.
In tali contesti i servizi che possono offrire interpreti e traduttori possono essere molto diversi tra loro. Parliamo soprattutto di quelli che seguono:
• Servizi di interpretazione consecutiva. L’interprete traduce dopo che la persona ha finito di parlare: prima ascolta e poi traspone in una lingua differente. Questa modalità è molto usata quando si prevedono tempi relativamente brevi (di solito un’ora, al massimo due), e se l’interpretazione va effettuata solo tra due lingue.
• Servizi di interpretazione simultanea. La traduzione viene fatta mentre il soggetto parla, in tempo reale, attraverso l’ausilio di cuffie e microfono. Di solito è la modalità preferita per gli interventi più lunghi, o nel caso in cui vadano previste più di due lingue.
• Trascrizioni di testi. In questo caso la figura coinvolta è quella di un traduttore legale, più che di un interprete legale. Il professionista dovrà essere in grado di tradurre documenti come atti, certificati, contratti relativi a brevetti e via dicendo.
Oltre che in presenza, l’interprete legale può anche svolgere la propria attività via telefono e tramite le piattaforme di videoconferenza.
Quali competenze deve avere un interprete legale?
Come abbiamo accennato, il requisito base è la padronanza della lingua, a cui va aggiunta la capacità di individuare la tecnica più adatta alle esigenze della situazione: simultanea o consecutiva. Imprescindibile poi la conoscenza dei sistemi giuridici di riferimento, degli aspetti relativi alla legislazione, alla cultura e agli usi del luogo.
Le cose cambiano, ad esempio, a seconda che il servizio di interpretariato interessi il diritto civile o quello penale, il diritto comunitario oppure quello societario ㄧ sono richieste skills specialistiche. La precisione, nell’interpretariato legale, è imprescindibile dal momento che ogni singolo termine presenta un significato esatto e inequivocabile, a cui il professionista dovrà attenersi.
L’interprete deve inoltre avere una notevole capacità di concentrazione e di memoria, ma anche uno spiccato controllo delle proprie emozioni e persino saper improvvisare, se il contesto presenta delle criticità o dei cambiamenti dell’ultimo minuto.
È necessario che il professionista svolga una preparazione ad hoc sul singolo caso. Negli arbitrati e nei processi, dove di norma interviene per una deposizione, è importantissimo che si confronti con gli avvocati di almeno una delle parti, e se possibile anche con la persona che verrà tradotta: deve infatti acquisire molti dati specifici, come i nomi dei soggetti coinvolti, il fatto oggetto della contesa e, se possibile, anche le divergenze tra le parti.
Questo patrimonio di informazioni va organizzato e tenuto bene a mente, perché solo con la piena padronanza dei contenuti è possibile tradurre correttamente gli interventi, cogliendone il senso più profondo e contribuendo al miglior esito possibile della controversia.
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