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BookCity Milano: le novità per l’edizione 2025 e il ruolo degli interpreti
Segnate la data sul calendario: dal 10 al 16 novembre 2025 torna BookCity Milano, la manifestazione dedicata ai libri e alla cultura che da oltre un decennio coinvolge la metropoli e le città limitrofe con eventi diffusi, incontri d’autore, letture pubbliche e dialoghi tematici.
Come di consueto, il capoluogo lombardo si trasforma in una biblioteca a cielo aperto, a fronte del coinvolgimento di tutti gli attori del panorama editoriale, inclusi interpreti e traduttori.
L’edizione del 2025 conferma l’orientamento verso una visione aperta, plurale e internazionale. Al centro, un tema forte: “Il potere delle idee / Le idee del potere”, che si propone come un invito alla riflessione sull’epoca attuale, caratterizzata da conflitti politici, sociali e legati alla crescente frammentazione culturale.
Durante BookCity si intrecceranno dunque letteratura e attualità: un contesto in cui si inserisce anche la figura dell’interprete, chiamato a favorire il dialogo negli incontri multilingue, nei festival partner e negli appuntamenti istituzionali che vedono coinvolti autori, studiosi ed editori da tutto il mondo.
La mission di Milano BookCity: dalle origini a oggi
L’edizione di BookCity in programma a Milano per il 2025 è la quattordicesima. La manifestazione prende forma a seguito di un progetto avviato nel 2012, con la creazione del Comitato BookCity Milano, confluito nella nascita dell’Associazione BookCity Milano nel 2016 e culminato con l’istituzione della Fondazione BookCity Milano, avvenuta nel gennaio 2025.
Partecipano attivamente a Fondazione BookCity le seguenti fondazioni: Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
Il Comune di Milano rimane il centro nevralgico della manifestazione, che però andrà in scena nei territori limitrofi di Como, Lodi, Cremona, Monza e Pavia. La mission, come dichiarato sul sito, è “portare i libri dove stanno i lettori”.
Il risultato è un programma variegato e ricchissimo di appuntamenti, con oltre 16.000 ore di contenuti accessibili gratuitamente per i visitatori, più di 2.600 luoghi interessati e più di 29.000 protagonisti, insieme al coinvolgimento attivo di scuole, associazioni, università e istituzioni.
Milano BookCity 2025: cosa aspettarsi dalla 14esima edizione
Diversi gli incontri da non perdere nella quattordicesima edizione di BookCity. Tra le personalità di spicco si segnalano nomi del calibro di Antonio Scurati e Vito Mancuso, ma soprattutto Colum McCann, romanziere irlandese naturalizzato statunitense, pubblicato in Italia da Feltrinelli.
McCann aprirà la serata inaugurale, ricevendo il Sigillo della Città dalle mani del Sindaco Giuseppe Sala, insieme alla giornalista Cecilia Sala.
La scelta di entrambi è in linea con il tema dell’edizione 2025: i reportage e i podcast di Cecilia Sala mostrano uno sguardo attento sull’attualità; i romanzi di McCann sono testimoni di una letteratura che è prima di tutto uno sguardo sulla civiltà.
BookCity fa da apripista anche all’evento sportivo che impreziosirà il capoluogo lombardo il prossimo anno, ovvero i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026, con diversi appuntamenti che daranno voce ai valori dello sport.
Tra gli ospiti dei progetti speciali di “TEDOFORI – 21 parole per un abbecedario sportivo” segnaliamo Giuseppe Catozzella, Vera Gheno, Nadeesha Uyangoda e molti altri. A moderare tutti gli incontri sarà l’ex pallavolista della Nazionale e dell’Allianz Milano Matteo Piano, opinionista e conduttore radiofonico.
Il ruolo degli interpreti in manifestazioni come BookCity
Non è la prima volta che nel blog di AMI – Associazione Milano Interpreti, riflettiamo sul ruolo degli interpreti nell’editoria in manifestazioni come BookCity: un tema che abbiamo affrontato in questa intervista a Rossana Ottolini, socia AMI e membro di AIIC, la quale ha evidenziato con precisione come l’attività dell’interprete, in contesti culturali, richieda ben più della sola competenza tecnica.
In manifestazioni come BookCity Milano, l’interprete assume infatti un ruolo che travalica la codificazione delle parole in senso stretto: non solo mediatore linguistico, ma anche ponte culturale, figura che garantisce la piena accessibilità ai contenuti, facilita l’incontro tra pubblici diversi e preserva l’autenticità del messaggio espresso dall’oratore.
Ci troviamo del resto di fronte a una narrazione che ha come focus la creatività e la genesi di una storia, ma anche di un aspetto identitario inteso in modo più ampio: l’identità del libro, dell’autore, del lettore, dello stesso scenario portato in superficie.
Ecco allora che l’aspetto di matrice linguistica deve necessariamente affiancarsi a una sensibilità profonda per gli elementi correlati, a cominciare da quello emozionale, con particolare attenzione al ritmo e alle sfumature del discorso.
Il lavoro dell’interprete, in questi casi, richiede quindi un equilibrio sottile tra rigore e intuizione, tra preparazione terminologica e adattamento in tempo reale. È anche per questo che il supporto di un’associazione come AMI, i cui professionisti prendono parte da diversi anni a BookCity, rappresenta una risorsa preziosa per le varie figure coinvolte, non solo per il singolo autore, contribuendo attivamente al suo successo.
Vorresti conoscere qualcosa di più su AMI e sulla partecipazione dei suoi soci a BookCity? Contattaci al numero 02 86 45 04 62 o alla mail ami@milanointerpreti.net
credit: Elena Di Vincenzo
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