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Traduzione audiovisiva: cosa c’è da sapere
La traduzione audiovisiva ha come oggetto tutto ciò che, come suggerisce l’espressione, concerne l’audiovisivo: film, documentari, serie TV, ma anche contenuti per il web ed eventi live.
Ancora una volta, come abbiamo già sottolineato più volte, ad esempio in relazione al ruolo dell’interprete nel settore agroalimentare o in ambito legale, non si tratta di una mera trasposizione di parole da una lingua all’altra; occorre tenere conto di ritmo, immagini, sonorità nonché del contesto culturale.
Rappresenta dunque una disciplina complessa, che richiede non soltanto competenze linguistiche avanzate di matrice terminologica, ma una grande sensibilità interpretativa, simile a quella attoriale e più ancora a quella del doppiaggio.
Pertanto, esistono diverse tecniche di traduzione audiovisiva, ognuna con le sue caratteristiche, regole e sfide, caratterizzate al contempo da un fattore che funge da trait d’union.
L’obiettivo ultimo che sta dietro al lavoro di interpreti e traduttori è infatti far passare un messaggio fedele e chiaro, che rispecchi l’originale anche in termini di comunicazione non verbale.
In un’associazione di interpreti e traduttori come AMI il panorama audiovisivo è visto come un terreno in costante evoluzione, capace di riflettere i cambiamenti sociali, in cui professionalità e precisione restano (e devono restare) al centro di ogni progetto.
Cos’è la traduzione audiovisiva?
La traduzione audiovisiva prende forma a seguito dello sviluppo dell’industria cinematografica – in particolare durante gli anni Trenta, con il passaggio da cinema muto a sonoro – e, successivamente, televisiva. È dunque il frutto dell’avvento di mezzi di comunicazione che hanno portato con sé un’internazionalizzazione della comunicazione, una sorta di globalizzazione ante litteram, potremmo dire.
Poiché i mezzi dell’audiovisivo permettono una comunicazione immediata e altamente fruibile, che ha un pubblico molto più vasto ad esempio della comunicazione scritta, escludendo naturalmente l’ascesa dei canali del digitale, che hanno dinamiche proprie, i prodotti con cui interpreti e traduttori si trovano ad avere a che fare sono molteplici.
Il risultato è quella che gli studiosi definiscono come dimensione multisemiotica in cui si assiste a un trasferimento e adattamento linguistico sfaccettato e che vede al centro soprattutto le situazioni in cui sussiste un dialogo tra degli interlocutori.
Fatta questa premessa, cos’è la traduzione audiovisiva, esattamente? A differenza delle forme tradizionali di traduzione scritta, si distingue per il coinvolgimento di più canali contemporaneamente. I canali in questione sono, nella fattispecie, suono, immagine e parola.
L’obiettivo, più che una trasmissione di contenuti, risiede nel rendere partecipe l’uditorio di un’esperienza e, al contempo, nel preservare le peculiarità dell’opera originale.
Tra i settori in cui trova impiego la traduzione audiovisiva troviamo, oltre a cinema e TV, i videogiochi e le piattaforme streaming. Il pubblico di riferimento è di tipo globale e locale insieme.
Una panoramica delle tecniche principali di traduzione audiovisiva
Vediamo dunque una panoramica delle principali tecniche di traduzione audiovisiva. Si tratta di quelle che seguono:
- doppiaggio: si sostituiscono, senza alcuna sovrapposizione né sottotitolo, le voci originali con altre di doppiatori professionisti;
- voice over: c’è una voce fuori campo che commenta oppure racconta il contenuto visivo. Rimane la traccia originale;
- tecniche di sincronizzazione dei dialoghi rispetto al video. Si tratta, nella fattispecie, di tre particolari tecniche in cui compare la voce originale:
- oversound: la riproduzione del testo comincia leggermente dopo l’originale e termina poco prima;
- lip-sync: c’è una piena sincronizzazione tra interprete e persona che compare in video, anche a livello di movimenti delle labbra;
- simil sync: sincronizzazione meno rigorosa della precedente, poiché meno aderente ai movimenti delle labbra;
- audiodescrizione: contenuti specifici per ipovedenti e non vedenti, in cui un narratore fa un racconto di ciò che appare sullo schermo;
- sottotitolazione: si aggiungono dei testi nella parte inferiore dello schermo. Il fruitore del contenuto percepisce l’originale, che viene così valorizzato, ma riesce a comprenderne pienamente il messaggio.
Il valore di un servizio di interpreti specializzato
La traduzione audiovisiva richiede competenze differenti a seconda del tipo di tecnica. Non è un processo che si presta all’improvvisazione: alla base c’è un equilibrio tra sensibilità, resa linguistica e tecnica. Richiede figure altamente qualificate, in grado di interagire, non di rado, con precisione e rapidità.
AMI è un’associazione di interpreti e traduttori con base a Milano in grado di offrire un servizio all’insegna dell’affidabilità e di una professionalità di eccellenza, complice un approccio oggetto di costante aggiornamento e la possibilità di creare équipe di interpreti multilingua, anche per quanto concerne le lingue rare.
Tutti i soci AMI sono membri AIIC e hanno perciò spiccate competenze anche per quanto concerne l’interpretazione di conferenza: AIIC è infatti l’unica associazione al mondo per tale ambito. Qualcosa che permette inoltre di trovare la figura più adatta al singolo progetto, grazie a un coordinamento interno ottimale.
Ti piacerebbe scoprire qualcosa di più sulla traduzione audiovisiva? Confrontati con i traduttori e interpreti di AMI: ci trovi al numero 02 86 45 04 62 o alla mail ami@milanointerpreti.net
credit: Freepik
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