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Tecnologie per la traduzione: cosa c’è da sapere
Quello del traduttore è un lavoro di per sé molto complesso e si articola in una molteplicità di specializzazioni differenti, che richiedono di volta in volta percorsi formativi ad hoc.
Ciò interessa anche le tecnologie per la traduzione, sulle quali, alla luce dei costanti aggiornamenti legati al digitale, appare fondamentale aggiornarsi via via, in una sorta di percorso di formazione continuo. Sono diverse le innovazioni conseguite negli ultimi anni e che i possono rivelarsi un valido supporto per l’interprete e un vantaggio per il cliente. Si tratta di strumenti sia gratuiti che a pagamento per la traduzione automatica come per quella assistita.
Una cosa però è essenziale chiarire subito. I tool di nuova generazione che traducono in automatico – quelli dell’Intelligenza artificiale per intenderci – non sono mai in grado di sostituirsi a un professionista. E questo per un motivo molto semplice: nessuna macchina potrà mai, per quanto all’avanguardia, comprendere le sfumature che l’essere umano è in grado di percepire, né di reagire in modo adeguato alla deviazione dalla norma, all’imprevisto. Si tratta, appunto, di una macchina, non di un soggetto pensante e capace di sentire emozioni e di trovare soluzioni a situazioni concrete.
Soluzioni tecnologiche per la traduzione: il cloud computing
L’impatto delle tecnologie per la traduzione negli ultimi anni è stato notevole. Ciò ha interessato soprattutto l’approccio, alla luce dell’introduzione del cosiddetto cloud computing definito da IBM nel modo seguente:
“l’accesso on demand alle risorse di elaborazione (server fisici o virtuali, data storage, funzionalità di rete, strumenti di sviluppo di applicazioni, software, strumenti di analisi basati su AI e altro ancora) su Internet con prezzi pay-per-use”.
Si tratta di soluzioni che permettono di conseguire una traduzione automatica – come quella di Google Translate per intenderci – la quale si rivela approssimativa e inefficace in un’ampia gamma di situazioni, all’aumentare della complessità del testo.
Diverso il discorso per quanto riguarda i CAT, ovvero i software di traduzione assistita, in inglese Computer-Assisted Translation. Questi hanno dato ai traduttori la possibilità di migliorare la propria produttività e persino la qualità del lavoro, permettendo di memorizzare e persino riutilizzare le traduzioni precedenti, rivelandosi particolarmente utili nei lavori in cui sono coinvolti diversi traduttori, meno in quelli dove è maggiormente richiesta un’alta specializzazione.
Sia la traduzione automatica che quella assistita fanno parte delle soluzioni del cloud computing, disponibili online e facilmente accessibili da un ampio numero di utenti, comprese le agenzie di traduzione e gli stessi interpreti e traduttori. Nel cloud computing rientra anche l’e-dictionary. Vediamo di cosa si tratta.
L’evoluzione del buon vecchio dizionario
Se c’è uno strumento che è il vero compagno fidato di un traduttore e che non passa mai di moda è il dizionario, fino a non molto tempo fa disponibile solamente nelle pesanti versioni cartacee. Per i professionisti della traduzione si trattava di un vero e proprio investimento, indispensabile e da aggiornare.
Ora, col digitale, anche il dizionario non è più quello di una volta, e ha lasciato il posto al cosiddetto e-dictionary, fruibile in diverse versioni, a pagamento e gratuite: alcune sono monolingua, altre bilingue e non mancano persino i format multilingua. L’accessibilità risulta garantita da pc come da mobile, spesso tramite app.
Tecnologie per la traduzione e ambiente di lavoro
Le tecnologie del digitale e del cloud computing in particolare hanno incentivato un nuovo modo di collaborare tra le persone, consentendo di creare ambienti di lavoro condivisi e in cui le persone di un gruppo di lavoro possono operare in parallelo.
Si è quindi passati dal gruppo alla community, a fronte della possibilità di accedere al supporto di piattaforme online di alto livello, con la creazione di quello oggi definito come networking in maniera più attiva che in passato.
Il vantaggio è uno scambio di idee in tempo reale, con la condivisione di competenze ai massimi livelli. Inutile dire che i tempi risultano decisamente accorciati, mentre i processi semplificati.
Il modo di lavorare di AMI
AMI è un’associazione che ha come base Milano ma è attiva su scala nazionale e internazionale. Riunisce al suo interno professionisti di alto profilo e dall’elevata specializzazione, garantendo la possibilità di creare équipe qualificate per eventi e persino attive da remoto.
È soprattutto in un simile contesto che l’uso delle soluzioni tecnologiche per la traduzione presenta un valore aggiunto notevole. Per maggiori informazioni, contattaci al numero 02 86 45 04 62 o alla mail ami@milanointerpreti.net
credit: photo Beatriz Pérez Moya
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